Dopo gli anni della formazione scolastica Boetti scelse di crearsi una cultura autodidatta sia in letteratura che in pittura. Si accostò al mondo delle gallerie apprendendo dalle opere di Fontana, Gorky, Michaux, Twombly.
Dal 1970 cominciò a lavorare sul tema della serialità e dello sdoppiamento. Del 1973 e nel 1974 sono le sue due prime personali a New York.
La sua produzione artistica continua con complessi sistemi di segni che si ripetono, si alternano e s’incastrano.
Anche gli anni Ottanta e Novanta, per la produzione dell’artista, sono stati all’insegna del principio che in arte si può usare tutto senza gerarchie, in virtù di un eclettismo di tecniche e di materiali che propone una visione del mondo sotto i più svariati punti di vista.
Negli ultimi anni del suo operare Boetti si interessò all’arte bizantina, araba e giapponese.