Frequentò l’Accademia di Belle Arti ad Atene e, nel 1906, a Monaco di Baviera.
Nel 1911 si stabilì a Parigi dove rimase fino allo scoppio della guerra, prendendo poi dimora in Italia, alternandola a soggiorni parigini in cui conobbe Apollinaire, Max Jacob e Picasso, De Chirico elaborò la pittura “metafisica”.
La nascita della pittura metafisica avvenne a Firenze nel 1910. I quadri di questo periodo erano memorabili per le pose e per gli atteggiamenti evocati dalle nitide immagini. Comparve in questo periodo anche il tema archeologico, un omaggio alla classicità riproposta però in modo inquietante: ne furono noti esempi Ettore e Andromaca (1917) e Ville romane.
La figura del manichino, presente anche nell’opera “Le muse inquietanti”, dell’uomo-automa contemporaneo (Il grande metafisico, 1917), gli fu invece ispirata “dall’uomo senza volto”, personaggio di un dramma del fratello Alberto Savinio, pittore e scrittore.
De Chirico fu anche incisore e scenografo.