Seduzione

Baj

ENRICO

(Milano, 31 ottobre 1924 – Vergiate, 16 giugno 2003)
Baj ha utilizzato tecniche diverse, dal dripping al collage, talvolta insieme ad intarsio e impiallacciatura, come nelle Modificazioni (1959-1960). Nelle Cravatte del 1967-1968 utilizza materiali plastici. L’Apocalisse del 1978 è un puzzle tridimensionale che lo porta nuovamente ad avvicinarsi al teatro dopo le esperienze degli anni Sessanta. Il Surrealismo ed il Dadaismo marcarono profondamente la sua opera, i collage fatti di materiali diversi (medaglie, bottoni, passamanerie, mescolati alla pittura) sono vicini da una parte all’opera di Kurt Schwitters e Francis Picabia, dall’altra risentono dello spirito di Alfred Jarry con il suo Ubu Roi.
Poubelle  - 1971

Arman

PIERRE FERNANDEZ

(Nizza, 17 novembre 1928 – New York, 22 ottobre 2005)

L’artista era solito inserire nelle sue tele strumenti musicali infranti.
Una parte del suo lavoro fu poi basato sulle accumulazioni di oggetti come di scarpe, monete, orologi, pennelli, tubetti di colore ed altro. Si è dedicato anche ad opere scultoree, in genere di bronzo, che rappresentavano gli stessi soggetti delle tele.
Tra i massimi esponenti del nouveau réalisme, corrente artistica che vuole raccontare l’uomo attraverso oggetti di uso quotidiano (scarpe, orologi, monete, ecc…).
Per via delle molteplici tecniche usate, Arman è considerato uno scultore-pittore. Lui stesso si definirà perfettamente presentandosi come “un peintre qui fait de la sculpture”.

"Blue glow"

Albers

JOSEF

(Bottrop, 19 marzo 1888 – New Haven, 26 marzo 1976)
Dopo aver studiato pittura a Berlino, Essen e Monaco di Baviera, nel 1920 entrò nel Bauhaus a Weimar, dove nel 1925 divenne professore. In quegli anni le sue opere cercano di sovvertire il carattere statico della pittura per mettere in evidenza l’instabilità delle forme; per fare questo Albers ripete modelli geometrici astratti, facendo uso quasi esclusivamente dei colori primari. Le sue creazioni di questo periodo includono stampe, progetti di mobili, lavori in metallo, ma soprattutto collage di vetro colorato che permettono continue variazioni di luce. Albers emigrò allora negli Stati Uniti, di cui divenne cittadino nel 1939, e dove insegnò in Carolina del Nord fino al 1949 e poi successivamente all’Università Yale.